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Destinazione KORTRIJK!

Destinazione Kortrijk!

È Kortrijk il nome impronunciabile (in italiano il nome storico è Cortraco) di una piccola splendida cittadina belga, nelle fiandre occidentali, a pochi chilometri dalla frontiera francese.

Sorprendente in ogni angolo, tanto da lasciarti quasi sbalordito di fronte a bellezze architettoniche antiche e moderne che non ti aspetteresti mai di trovare in questa pianura verde disseminata da piccole infinite fattorie per l’allevamento delle famose vacche blu belga.

Un sogno, un’emozione. Per la prima volta eravamo in visita io e mia figlia Lidia ad un importante salone internazionale della moda e del design, appuntamento con cadenza biennale dove si possono incontrare i migliori giovani architetti di tutto il Nord Europa. Il tutto in un edificio moderno e razionale, non di grandissime dimensioni ma molto ben organizzato, in cui abbiamo potuto conoscere un folto numero di designers autoprodotti preparatissimi ed eccellenti interpreti del gusto contemporaneo europeo ai massimi livelli.

Non descriverò tuttavia quello che abbiamo ammirato al salone, non è il tema di questo breve intervento. Quello di cui voglio parlare è la scoperta affascinante di un luogo sorprendente: il villaggio delle “Beghine” (donne che vivono sole in assoluta povertà e preghiera) in una piccola zona della città, fondato nel lontano 1238 e mantenuto ancor oggi in perfette condizioni e, come allora, oasi di pace e riflessione. Piccole case in stile gotico abitate da queste donne che si riunivano umilissime in preghiera separate dalla vita caotica della città. Il loro scopo era la preghiera, l’aiuto ai più bisognosi e l’insegnamento di piccoli lavori manuali.

Dulcis in fundo la voglia di un caffè ci ha regalato un colpo di fortuna inaspettato. In un angolo del villaggio, in una piccola casetta, scopriamo un piccolo bar caffetteria condotto da una giovane designer con il marito, famoso fotografo. Arredato con una perizia ed un gusto che, pur essendo in netto contrasto con l’architettura gotica del luogo, esprimeva poesia, e un grandissimo fascino.

La contemporaneità del progetto meriterebbe un’esposizione alla Biennale di Venezia o un premio al famoso “Compasso d’oro” di Milano.

La lista dei prodotti, tutti di altissima qualità a km 0, era di una ricercatezza degna di comparire nelle classifiche dei migliori locali europei.

Il risultato dell’insieme era pari ad un quadro di Vermeer: stessa atmosfera, stessa luminosità e gioia. Un piccolo viaggio che non dimenticheremo!